Resistenza insulinica, infiammazione da zuccheri e dimagrimento

Ragazza affetta da resistenza insulinica

La resistenza insulinica ha un impatto significativo sulla capacità del corpo di gestire il peso corporeo in modo efficace. In questo articolo, esploreremo il legame tra resistenza insulinica e dimagrimento, concentrandoci sulla relazione tra la resistenza insulinica e l‘infiammazione da zuccheri. Analizzeremo anche alcune strategie che possono aiutare ad affrontare la resistenza insulinica e facilitare il processo di dimagrimento.

Che cos’è la resistenza insulinica?

La resistenza insulinica è una condizione in cui le cellule del corpo diventano meno sensibili all’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che regola i livelli di zucchero nel sangue. Quando le cellule diventano resistenti all’insulina, il pancreas deve produrne di più per ottenere lo stesso effetto. Questo aumento della produzione di insulina può portare a un accumulo di grasso corporeo, in quanto l’insulina in eccesso favorisce la conservazione dell’energia e l’accumulo di grasso.

La resistenza insulinica e l’infiammazione da zuccheri possono ostacolare il processo di dimagrimento e influenzare negativamente la salute generale. Riconoscere i sintomi della resistenza insulinica e adottare strategie per affrontarla è fondamentale per favorire il dimagrimento e mantenere un peso corporeo sano. 

Per combattere la resistenza insulinica GEK Lab consiglia di effettuare Glyco Test

Resistenza insulinica e infiammazione da zuccheri

L’infiammazione da zuccheri è un processo che si verifica quando si consuma un eccesso zuccheri raffinati, come quelli presenti negli alimenti ad alto contenuto di carboidrati semplici. Questi zuccheri vengono rapidamente assorbiti nel flusso sanguigno, causando picchi di zucchero nel sangue e un’eccessiva produzione di insulina. Nel tempo, questo ciclo di picchi e cali di zucchero può portare a un’infiammazione cronica diffusa a tutto l’organismo.

La resistenza insulinica e l’infiammazione da zuccheri sono strettamente correlate. L’infiammazione cronica causata dai picchi di zucchero nel sangue può contribuire allo sviluppo e al mantenimento della resistenza insulinica. Allo stesso tempo, la resistenza insulinica può aumentare l’infiammazione. Questo circolo vizioso può rendere difficile il dimagrimento e il mantenimento di un peso corporeo sano.

Sintomi della resistenza insulinica e dell’infiammazione da zuccheri

La resistenza insulinica e l’infiammazione da zuccheri possono manifestarsi attraverso una serie di sintomi correlati. Questi sintomi includono aumento di peso, difficoltà a perdere peso nonostante una dieta ipocalorica, alterazioni dei livelli di zucchero nel sangue, affaticamento cronico, aumento dell’appetito per i dolci, sete eccessiva e minzione frequente. Riconoscere questi segnali è fondamentale per intervenire correttamente sulla resistenza insulinica e promuovere il dimagrimento.

Se si sospetta di soffrire di resistenza insulinica o se si ha difficoltà nel dimagrimento può essere opportuno effettuare un Glyco Test, che analizza la percentuale di albumina glicata (AG) e i livelli di metilgliossale (MGO) presenti nell’organismo, due analiti innovativi e di forte rilevanza diagnostica, attualmente misurati in pochissimi laboratori di eccellenza, tra cui quello di GEK Lab. La misura dei livelli di metilgliossale in particolare può rivelare un’azione infiammatoria spesso non riconosciuta, che determina un aumento della resistenza insulinica.

Il referto di Glyco Test fornirà anche tutti i consigli necessari per una dieta che tenga gli zuccheri sotto controllo, in base ai risultati delle analisi e dunque al proprio personale livello di infiammazione.

Come contrastare la resistenza insulinica e favorire il dimagrimento

Per affrontare la resistenza insulinica e promuovere il dimagrimento, è importante adottare un approccio olistico che includa sia cambiamenti nella dieta che nell’attività fisica. Ecco alcune strategie utili:

  • Ridurre il consumo di zuccheri semplici: Limitare l’assunzione di zuccheri a rapido assorbimento, come quelli presenti in bevande zuccherate, dolci, biscotti, snack e moltissimi cibi confezionati. Optare invece per fonti di zuccheri complessi, come frutta fresca, verdure e cereali integrali.
  • Consumare cereali integrali: Per gestire correttamente il metabolismo degli zuccheri, è consigliabile optare, in ogni pasto, esclusivamente per cereali integrali come pasta, pane, fette biscottate e riso integrale. I cereali integrali contengono una quantità più elevata di fibre e in parte anche di proteine rispetto ai cereali raffinati, il che li rende in grado di regolare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue in modo specifico e graduale. Ciò promuove una maggiore sensazione di sazietà e, di conseguenza, contribuisce a una migliore gestione del peso corporeo.
  • Aumentare l’assunzione di fibre: Le fibre alimentari aiutano a rallentare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, riducendo così i picchi insulinici. Le fonti di fibre includono, oltre ai cereali integrali, legumi, verdure e frutta (preferendo frutti relativamente poco zuccherini, come i frutti di bosco).
  • Consumare proteine ​​magre: Le proteine ​​possono aiutare a ridurre la risposta insulinica ai pasti. È utile includere fonti di proteine ​​magre, come carne magra, pesce, latticini a basso contenuto di grassi e tofu nelle proprie abitudini alimentari.
  • Fare una prima colazione completa: La colazione assume un ruolo di fondamentale importanza in questo contesto, poiché è il pasto principale che non dovrebbe mai essere saltato. Infatti, l’omissione della colazione può solo aggravare la condizione di resistenza insulinica preesistente. È pertanto essenziale fare una colazione equilibrata, con almeno il 35% di proteine, per garantire il corretto funzionamento del metabolismo e favorire una migliore gestione dell’insulina.
  • Fare esercizio fisico regolarmente: L’attività fisica può migliorare la sensibilità all’insulina delle cellule. Scegliere un’attività che diverte o rilassa, come camminare, correre, nuotare o fare yoga, e praticarla regolarmente. Secondo le linee guida dell’American Diabetes Association e dell’American College of Sports Medicine, è consigliata un’attività aerobica moderata di 150 minuti a settimana, il che corrisponde a poco più di 20 minuti al giorno. Studi hanno evidenziato che anche una singola sessione di esercizio può portare a un miglioramento della sensibilità all’insulina, sia in individui sani che in quelli affetti da obesità e diabete.
  • Integrare il magnesio: Il magnesio svolge un ruolo cruciale nel controllo dei livelli di zucchero nel sangue e nel metabolismo dei carboidrati. Bassi livelli di magnesio nel corpo sono associati a un aumento del rischio di sviluppare resistenza insulinica e diabete di tipo 2. Assicurarsi di consumare alimenti ricchi di magnesio, come verdure a foglia verde scuro, semi, noci, pesce e cereali integrali. Se necessario, si può anche considerare di assumere, sotto controllo medico, un integratore di magnesio, per esempio Zerotox MG3, che unisce insieme diversi sali organici di magnesio ed è efficace su un’ampia gamma di situazioni cliniche. Si utilizzeranno da 1 a 3 compresse al giorno distribuite nelle giornata, preferibilmente ai pasti.

Conclusione

La resistenza insulinica e l’infiammazione da zuccheri possono ostacolare il processo di dimagrimento e influenzare negativamente la salute generale. Riconoscere i sintomi della resistenza insulinica e adottare strategie per affrontarla è fondamentale per favorire il dimagrimento e mantenere un peso corporeo sano. 

Ridurre il consumo di zuccheri semplici, consumare cereali integrali, aumentare l’assunzione di fibre e proteine magre, fare una colazione completa, praticare regolarmente attività fisica e integrare il magnesio possono contribuire a migliorare la sensibilità all’insulina e promuovere un dimagrimento sano. 

Ricordate sempre di consultare un professionista della salute prima di apportare modifiche significative alla vostra alimentazione o al vostro regime di attività fisica e, ove esistano dubbi sui livelli di glicazione dell’organismo, non esitare a misurarla nel modo corretto.

A cura della Redazione Scientifica GEK Lab

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