Prevenire l’Alzheimer

Affrontiamo il tema dei fattori di rischio dell’Alzheimer e di come prevenire l’insorgere della malattia, anche in presenza di familiarità.

Punti chiave:

  1. Un aggiornamento che cambia prospettiva: Nell’estate del 2024 The Lancet, una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo, ha pubblicato nuove linee guida sulle cause e concause dell’Alzheimer e del declino cognitivo. Si tratta di un aggiornamento fondamentale, che invita a considerare la malattia in un’ottica diversa, meno fatalistica e più orientata alla prevenzione.
  2. La prevenzione è possibile, e conta moltissimo: La novità più importante è che circa il 50% dei casi di Alzheimer potrebbe essere prevenuto attraverso comportamenti e scelte di vita corretti. Questo concetto rappresenta una svolta enorme, soprattutto per chi ha casi di Alzheimer in famiglia.
  3. I fattori di rischio da tenere sotto controllo: Restano validi i “classici” elementi di rischio: ipertensione, colesterolo elevato, traumi cranici ripetuti, iperglicemia, fumo e problemi vascolari. Tutte condizioni note che riducono la salute cerebrale e che, se non gestite, possono accelerare il declino cognitivo.
  4. L’impatto dell’isolamento sociale e della depressione: Le nuove evidenze puntano il dito su aspetti spesso trascurati: perdita di udito o vista, isolamento sociale e stati depressivi. Questi fattori riducono le occasioni di movimento, di relazione e di stimolazione cerebrale, favorendo così processi degenerativi. Coltivare la socialità, il dialogo e il contatto con gli altri diventa quindi un vero strumento di prevenzione.
  5. Nuove prospettive: Anche la dieta gioca un ruolo centrale. Studi scientifici hanno mostrato che eccessi di zuccheri favoriscono episodi depressivi, mentre un’alimentazione sana per appena tre settimane è in grado di ridurre ansia e depressione, con benefici che durano mesi. Monitorare la glicazione, curare la dieta e mantenersi attivi fisicamente non solo migliora il benessere generale, ma diventa parte di una strategia concreta per ridurre il rischio di Alzheimer.

Se vuoi saperne di più sul ruolo dell’infiammazione su Alzheimer e declino cognitivo leggi il nostro approfondimento.